Una collezione di racconti realizzata in collaborazione con l’associazione letteraria Il Carro delle Muse, ambientati nel cuore delle Dolomiti.
Cirmoletto e la Scuola (parte 1)
Nonno Cirmolone scosse la testa per vedere se il suo nipotino prediletto aveva terminato la scuola.
Sì, perché anche gli alberi hanno il dovere d’istruirsi! Ci pensano gli Elfi Silvani maestri, naturalmente. Questi spiritelli, molto saggi, hanno il potere di proiettarsi – come in un film – sullo schermo del cielo, per trasferire la loro “scienza” alle piante che, radicate a terra, non potrebbero venire a conoscenza di ciò che accade nel mondo, fuori del loro bosco. Era chiaro che non potevano apprendere molto dagli umani, perché questi sono sempre occupati in imprese egoistiche, mentre gli Elfi e le piante sono abituati a dare di se stesse, pur di rendere un servizio al mondo intero e all’umanità.
Quella sera, a occidente e bassa sull’orizzonte, si scorgeva un’esile falce di luna, il cielo era sereno e placido, gli Elfi maestri potevano fare le loro lezioni proiettandole in uno spazio relativamente oscuro tra le costellazioni di Orione e la luminosissima Sirius.
L’inconfondibile fruscio della ricca chioma di Cirmolone vibrò nell’aria come un’immensa carezza.
Cirmoletto guardò in alto, felice di sentire l’attenzione del nonno che adorava, ma, con voce piuttosto mogia, disse:
“Ciao nonno, sono appena finite le lezioni a scuola…”
“Bene, bene… ma perché questo tono triste?” Chiese.
Cirmoletto esitava. Infine rispose:
“Beh… un mio compagno di scuola ha detto che i gufi portano male… pare che l’abbia saputo dagli umani… io ho paura perché ce ne sono tanti qui nel bosco, li sento già bubolare e temo che mi succederanno tante cose brutte!”
Cirmolone scosse la testa energicamente mentre gli uccellini che stavano nei nidi, nascosti tra i suoi rami, protestavano vivaci: “Ehi, vacci piano nonnetto, siamo già tutti a dormire!”
“Oh… scusatemi tanto… ma è colpa di mio nipote, che invece di imparare a scuola… finirà per farsi bocciare!” Cirmoletto, sentendo le parole del nonno, s’incupì ancora di più.
“Beh, per questa volta ti scusiamo – disse papà Passero – ma cerca di muoverti più delicatamente per non svegliare i miei piccolini e… però, non sgridare Cirmoletto: è tanto paziente con noi, specie ora che i piccoli stanno imparando a volare! Lui tiene i rami bassi per aiutarli ad avere il coraggio di lanciarsi nel vuoto!”
“Va bene, va bene, ma Cirmoletto, comportandosi così, sta solo facendo il suo dovere – disse il vecchio albero – in ogni caso ne terrò conto… buonanotte!”
“Che succede, nonno?” Chiedeva il nipotino con tono malinconico.
“Succede che… beh, non mi è piaciuta la tua barzelletta!”
“Io non ti ho raccontato nessuna barzelletta, nonno!”
“Ma sì, invece, hai detto che i gufi portano sventura… se non era una barzelletta è davvero assai peggio: vorrebbe dire che non hai capito niente della vita, del bosco, della natura! Sei molto giovane, ma non abbastanza da poter credere a certe sciocchezze!”
“Vuoi dire che il mio compagno di scuola ha mentito?” Chiese Cirmoletto con ingenuo stupore.
“Non te lo so dire, forse lui ci crede e, quindi, non possiamo classificarlo un bugiardo… ma, in questo caso, è certamente uno sciocco!”
“Oh!”
“Vedi, mio caro nipotino, i gufi sono animali nobili e saggi, educati e utili: in certi paesi del Nord, persino gli umani sono convinti che questi misteriosi pennuti li proteggano durante la notte! E, se bubolano a lungo, è perché stanno cacciando via gli spiriti del Male!”
“Ne sei sicuro, nonno?” Chiese Cirmoletto.
“Ma certo, lo dicono anche i poeti!”
“Chi sono i poeti, nonno?”
“Gli Elfi, per esempio… e, anche certi umani, ma sono sempre più rari!”
“I gufi, però…”
“Niente però, Cirmoletto: i gufi hanno un posto persino nell’universo!”
“Vuoi dire che c’è un gufo anche tra le stelle?”
“Ma certo, non un gufo vero e proprio, ovviamente! Puoi vedere la sua immagine, che sta nella costellazione dell’Orsa Maggiore ed è costituita da un gruppo di stelle, chiamato Nebulosa Gufo!”
“Allora è un personaggio importante!”
“Oh, sicuro! Un gufo salvò il grande condottiero Gengis Khan: lo svegliò proprio mentre i suoi nemici gli stavano preparando un agguato… in tempo per sventare la loro strategia e sconfiggerli! Fu anche amico di Athena, dea greca della saggezza … e di molti personaggi famosi. Tutti ne ebbero in cambio grande fortuna!”
“Incredibile!”
“È come un Totem che regala appunto saggezza e salute – continuò Cirmolone – e, in alcuni paesi del Nord, è considerato lo spirito protettore dei boschi!”
“Perché, allora, c’è chi crede il contrario?”
“Perché è un figlio della Notte… la sua voce rompe il silenzio del buio e, purtroppo… non è dotato di una bella voce! Il gufo, però, vede nelle tenebre, è come quei Saggi che frugano nell’oscurità dell’ignoranza umana…”
“Oh, nonno! Quante bellissime cose sai! Non finirei mai di ascoltarti!”
(continua)
Loredana Reppucci
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Immagine di Sara Sieff
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